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ARGOMENTO:

Radiazione fossile,primordi e futuro dell’Universo 15/12/2014 19:46 #154

Radiazione fossile, primordi e futuro dell’Universo
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Per domande: autori o Domanda a un esperto
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Espansione dell’Universo - la cui lettura è propedeutica a quest’articolo - espone l’attuale visione dell’espansione dell’Universo e la ripercorre dall’ipotizzato “Big Bang” fino ai giorni nostri. In tale contesto, esso inizia a parlare della “radiazione fossile” (nell’usuale linguaggio scientifico detta “Radiazione Cosmica di Fondo”), reliquia dei primordi dell’Universo la cui esistenza era stata prevista dalla teoria del Big Bang.

Come schematizzato in Figura 1, nella generale espansione dell'Universo essa è rimasta con caratteristiche sostanzialmente immutate dal tempo del cosiddetto " disaccoppiamento tra radiazione e materia ", che avvenne approssimativamente 14 miliardi di anni fa quando l'Universo aveva "solo" 380.000 anni di età.

Da allora, le piccolissime disuniformità della radiazione fossile – la sua cosiddetta “anisotropia” - hanno mantenuto proprietà fissate nel tempo. Come le rughe – minute o profonde – di una persona sono tracce di vita vissuta, così questa anisotropia porta impronte ancora decifrabili dei fenomeni avvenuti nell’Universo primordiale e quindi, a modo loro, ne fornisce un racconto. Lo ascolteremo.

Inizieremo illustrando la scoperta della radiazione fossile. Parleremo poi dell'attuale evidenza che l'Universo è addirittura in espansione accelerata, proveniente dall'osservazione di lontanissime Suoernovae . Questo avvierà la discussione dell'anisotropia della radiazione fossile e delle problematiche connesse, Vedremo che la radiazione fossile non rivolge lo sguardo unicamente al passato. Unitamente all'osservazione dell'espansione accelerata, attraverso quello che dice sull'Energia Oscura essa proietta il nostro sguardo verso il futuro dell'Universo.


Fig. 1. Rappresentazione schematica della Radiazione Cosmica di Fondo nell’evoluzione dell’Universo
Immagine Physics World - NASA

Le seguenti parole ben sintetizzano l’impatto delle scoperte dell’espansione dell’Universo e della radiazione fossile di Fondo sulla conoscenza della storia dell’Universo e la nascita della moderna “Cosmologia”.

Cosmology, for centuries consisting of speculation based on a minimum of observational evidence and a maximum of philosophical predilection, became in the twentieth century an observational science, its theories now subject to verification or refutation to a degree previously unimaginable”.

La Cosmologia, che per secoli è consistita di speculazione sulla base di un minimo di evidenza osservativa e un massimo di predilezione filosofica, è diventata nel XX secolo una scienza osservativa. Le sue teorie sono ora oggetto di verifica o smentita in misura precedentemente inimmaginabile.

(Norriss Hetherington, Discorso di apertura al convegno su Philosophical Values and Observation in Edwin Hubble's Choice of a Model of the Universe, Historical Studies in the Physical Sciences, Vol. 13-1 (1982) p. 41; citazione da Today in Science History )

Fin dove potrà vedere la Scienza nel futuro dell'Universo? Come per la sua origine, resta sempre la sensazione di un fondo di mistero in questo spingersi della Scienza verso confini oltre i quali si entra nel dominio della spiritualità.


Fig. 2. Orme di dinosauri sul Monte Zugna presso Rovereto
Immagine Trentino
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Fig. 3. Fotogramma dal film Jurassic Park (1993) di S. Spielberg
Immagine Collider
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Perché "fossile"?

L’aggettivo “fossile” è dato alla radiazione in base a un parallelo metodologico - sfasato nel tempo di quasi mezzo millennio - tra il ruolo dei fossili per lo sviluppo della Paleontologia (Appendice 1) e quello della radiazione fossile nella Cosmologia.

La figura 2 mostra le impronte lasciate da dinosauri sul Monte Zugna presso Rovereto. Simili impronte si trovano in altri siti, quali Altamura in Puglia ove ne sono state rinvenute circa trentamila. Queste impronte trasmettono pietrificata un’istantanea di vita e parlano del mondo in cui furono impresse.

La figura 3 mostra un fotogramma da uno dei film di Steven Spielberg (il primo nel 1993) della serie Jurassic Park , ispirati dall’omonimo libro di Michel Crichton (1990). Partendo dai fossili, la Paleontologia ha portato a poter immaginare di vivere “in diretta” i primordi della vita sulla Terra e di provarne le emozioni.

Con la razionalità della Scienza, seguiremo con con emozioni scientifica un percorso analogo verso l’esplorazione del grandioso “Cosmic Park”.




Fig. 4a. Il pipistrello cosiddetto “orecchione”
(Plecotus auritus)
Immagine Lago di Villa
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Fig. 4b. L’antenna per microonde che
rivelò la Radiazione Cosmica di Fondo
Immagine Wikipedia
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Fig. 4c. Il pallone-satellite per telecomunicazioni Echo
Immagine Wikipedia


Scoperta della radiazione fossile

Nel 1963 due ingegneri, Arno Penzias e Robert Wilson ( Premi Nobel nel 1978) scopersero casualmente una nuova presenza nel Cosmo: esso è permeato da una “ Radiazione Cosmica di Fondo ” di natura elettromagnetica e nel dominio delle microonde .

La figura 4a mostra le orecchie ultrasensibili con cui un pipistrello capta l’eco prodotto dalla riflessione su ostacoli degli ultrasuoni che egli stesso emette per localizzarli, come il radar fa usando onde elettromagnetiche nel dominio delle onde radio e delle microonde.

L’ antenna direzionale e ultrasensibile (“a corno”, come le orecchie dei pipistrelli e di altri animali) mostrata in figura 4b era stata installata ai Laboratori Bell per captare le microonde riflesse dai satelliti a pallone Echo (figura 4c). La NASA indagava la possibilità di utilizzare satelliti di questo tipo quali mezzi passivi di telecomunicazione da un punto all’altro sulla Terra, per riflessione delle microonde sulla loro superfice metallizzata. Questa tecnologia fu presto abbandonata in favore di ripetitori attivi.

Al fine di valutare il rumore di fondo dell’antenna e studiare come ridurlo per ottimizzarne la sensibilità, i due ricercatori la puntarono lontano dal piano galattico in modo da porsi in condizioni ove esso avrebbe dovuto essere praticamente nullo. Nonostante tutti i tentativi fatti (anche i più banali, come lo sfratto di piccioni che avevano nidificato all'interno dell'antenna), restava un rumore residuo apparentemente ineliminabile.

Il rumore iniziò a essere considerato un possibile misterioso “segnale”. Esso proveniva isotropicamente dallo spazio ed era quindi ragionevole pensare che fosse di origine extragalattica. Era una “Radiazione Cosmica di Fondo” elettromagnetica situata nel dominio delle microonde, che permea l'intero Universo.

Lo spettro (cioè la distribuzione in frequenza o in lunghezza d’onda) della radiazione scoperta risultò corrispondere a quello della radiazione elettromagnetica emessa da un “ corpo nero ” in equilibrio energetico a una temperatura di 3 K, molto vicina al valore attualmente misurato 2,7 K. Per il concetto di temperatura di una radiazione, vedete Espansione dell’Universo .
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Fig. 5. Lettera di George Gamow a Arno Penzias (1963)
Lettera completa
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Il presunto rumore era in realtà un tesoro nascosto e fu presto interpretato come la radiazione fossile prevista dalla Teoria del Big Bang. Questo sussurro dai primordi dell’Universo ne fornì una fondamentale validazione.

George Gamow , uno dei padri teorici della radiazione fossile e in generale della Cosmologia oltre che grande divulgatore della Scienza, a pochi mesi dalla scoperta scrisse a Arno Penzias la lettera in figura 5, che tradotta dice:

Caro Dr. Penzias,
grazie per avermi inviato il vostro lavoro sulla radiazione a 3 K. E’ ben scritto salvo che la “storia degli inizi” non è “del tutto completa”, La teoria di quella che è ora nota come “palla di fuoco primordiale” fu scritta da me nel 1946 (Phys. Rev. 70, 572, 1946; 74, 505, 1948; Nature 162, 680, 1948). La predizione del valore numerico della presente (residua) temperatura potrebbe essere trovata nel lavoro di Alpher&Herman (Phys. Rev. 75, 1093, 1949) che lo stimano a 5 K, e …
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L’Universo è in espansione accelerata!

Nel 1929, la Legge di Hubble annientò l’idea di un Universo statico. Nel 1998 - quasi 70 anni dopo - una sorprendente scoperta ha rivoluzionato la nostra visione e aggiunto mistero al mistero dell’Energia Oscura: l’Universo non solo è in espansione, ma anche accelerata! La figura 6 ne mostra i felici autori - Saul Perlmutter (39 anni), Adam Riess (29 anni) e Brian Schmidt (31 anni) - insigniti del Premio Nobel 2011 "for the discovery of the accelerating expansion of the Universe through observations of distant supernovae" (per la scoperta dell'espansione accelerata dell'Universo attraverso osservazioni di supernovae lontane).


Fig. 6. Saul Perlmutter, Adam Riess e Brian Scmidt (da sinistra a destra)
Immagini The Economist - John Hopkins University - University of Hawaii

La scoperta fu effettuata osservando le luminosissime Supernovae per estendere lo studio del diagramma di Hubble a distanze di un ordine di grandezza superiori a quelle precedentemente indagate. In particolare, le Supernovae del tipo detto “Ia” presentano un’emissione luminosa relativamente ben conosciuta, la cui attenuazione fornisce una misura della distanza. La misura di velocità – tramite spostamento verso il rosso della luce per effetto Doppler - maggiori del previsto era un segno che l'espansione dell'Universo si è accelerata a partire da circa 5 miliardi di anni fa. Misure su Supernovae sono ora effettuate mediante Advanced Camera for Surveys (ACS), installata sul Telescopio Spaziale Hubble nel 2002.


Anisotropia della Radiazione Cosmica di Fondo

Nel 1989 con un apparato sperimentale orbitante sul satellite scientifico COBE (COsmic Background Explorer) fu scoperto che la temperatura della radiazione fossile presenta piccolissime (dell’ordine di 10 parti per milione) disuniformità (la cosiddetta “anisotropia”). John Mather and George Smoot ebbero il Premio Nobel 2006 per questa scoperta. Seguirono altri esperimenti . La figura 7 mostra la mappa dell’anisotropia rilevata nel 2013 dalla Missione Planck dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
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Fig. 7. Mappa dell’anisotropia della Radiazione Cosmica di Fondo
Missione spaziale ESA/Planck (2013) - Immagine ESA/Planck
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Come inizialmente detto, nell’anisotropia sono decifrabili le impronte di fenomeni primordiali restate dal tempo del già citato “disaccoppiamento tra radiazione e materia” (vedete Espansione dell’Universo e figura 1). Vedremo che esse forniscono un eccezionale strumento d’indagine sulla protostoria dell’Universo e sulla sua proiezione verso il futuro, indagate dalla Cosmologia.

Lo “storico” momento del disaccoppiamento costituisce anche un confine temporale, da prima del quale la radiazione elettromagnetica (indicata con “light” in figura 1) non può giungerci poiché l’Universo era per essa troppo “opaco”.

Le disuniformità visibili nell’Universo sono nate sotto lo stesso tetto, l’Universo primordiale. Così, l’anisotropia della radiazione fossile è collegabile all’attuale distribuzione delle galassie nell’Universo, la sua cosiddetta “ struttura a larga scala ”, che si è sviluppata dai semi iniziali (fluttuazioni di densità per effetti quantistici) attorno ai quali la materia ha iniziato a condensarsi. A questo seguì una combinazione tra espansione e aggregazione della materia per attrazione gravitazionale attorno a dove ve ne era di più: l’attrazione gravitazionale fa “piovere sul bagnato”.


Fig. 8. Modello inflazionario dell’espansione dell’Universo - Immagine © NASA/WMAP

Universo inflazionario

La teoria del Big Bang prevede che nei primi istanti dell’Universo si siano sviluppate disuniformità più grandi di quelle osservate. Inoltre, esse dovrebbero essere accompagnate da disuniformità nella struttura a larga scala dell’Universo maggiori di quelle che riscontriamo. La “ teoria Inflazionaria ”, formulata nel 1979-80 da Alexei Starobinski e Alan Guth, ne fornisce una spiegazione facendo immediatamente seguire al Big Bang una fase di enorme espansione (“inflazione” dall’inglese “inflate”, gonfiare) in un tempo incredibilmente breve, che nel suo corso non diede tempo alle disuniformità di svilupparsi. La mostrano schematicamente le figure 1 e 8.


La prima volta della Materia Oscura e dell'Energia Oscura

Prima di vedere cosa può dire a loro riguardo l'anisotropia della Radiazione Cosmica di Fondo, riassumiamo brevemente la genesi dei concetti di “ Materia Oscura ” e “ Energia Oscura ”. Rinviamo ai collegamenti inseriti nel testo per approfondimenti e all’Appendice 2 per una riflessione sulla "oscurità".

La velocità del moto di rivoluzione dei pianeti nel sistema solare è quantitativamente spiegata dall’attrazione gravitazionale newtoniana corrispondente alla massa del Sole. Invece, quella delle stelle ruotanti attorno al centro di una galassia è più alta di quella attesa in relazione alla sua massa complessiva, quale desumibile mediante le osservazioni astronomiche. Agli inizi degii anni '30, l’anomalia fu imputata a un ulteriore effetto attrattivo da parte di materia invisibile (Materia Oscura) presente nelle galassie.

Ai tempi della Teoria della Relatività Generale (Einstein, 1915), non si aveva ancora idea di un Universo proiettato in espansione secondo Legge di Hubble (1929) da un’energia primigenia sprigionata nel Big Bang (vedete Espansione dell’Universo ). La gravitazione einsteiniana applicata all’intero Universo (Einstein, 1917) necessitava di un effetto repulsivo tale da impedire un collasso dell’Universo per incontrastata attrazione gravitazionale. Per ottenerlo Einstein inventò "su misura" una densità di energia del vuoto, quantitativamente collegata a una “ costante cosmologica ” denotata con Λ. Agendo come una “Energia Oscura", essa era fatta per sprigionare una forza repulsiva atta ad assicurare la (allora presunta) stabilità all'Universo.

Con un Universo già in espansione secondo la legge di Hubble e la teoria del Big Bang, il ricorso a un’Energia Oscura non fu più a priori necessario per evitare un collasso gravitazionale e Einstein considerò come il suo "greatest blunder" (più grande abbaglio) l'aver introdotto la costante cosmologica.


Anisotropia, Materia Oscura e Energia Oscura

Attraverso un’analisi complessa, l’anisotropia della Radiazione Cosmica di Fondo fornisce informazioni su proprietà del Cosmo non viste con i nostri attuali strumenti di osservazione, quali la Materia e l’Energia Oscura. La stima delle rispettive entità dipende da un dosaggio della forza repulsiva dell'Energia Oscura con quella attrattiva della Materia Oscura e ordinaria per far tornare i conti in accordo con le osservazioni sperimentali sull’espansione dell’Universo e sulll'anisotropia della della Radiazione Cosmica di Fondo.
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Fig. 9. La composizione dell’Universo in base
all’anisotropia della Radiazione Cosmica di Fondo
Missione spaziale ESA/Planck (2013)
Immagine ESA/Planck
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Diamo un esempio per lasciare intuire il collegamento tra disuniformità e grandezze “oscure”. Come si è detto, le disuniformità nella distribuzione di materia nell’Universo primordiale sono nate da effetti di attrazione gravitazionale che hanno amplificato iniziali fluttuazioni di natura quantistica. Gii iniziali agglomerati di materia attorno alle fluttuazioni hanno incluso anche la Materia Oscura, che dal punto di vista della gravitazione si comporta come la materia ordinaria. La sua presenza ha aumentato l’attrazione gravitazionale ed è denunciata da un accumulo di materia ordinaria maggiore di quello spiegabile in base alla materia ordinaria che possiamo vedere. Così, l’eccesso di disuniformità nella sua distribuzione permette di valutare l’entità della Materia Oscura.

La figura 9 mostra quella che possiamo chiamare la “torta dell’Universo”, ricostruita in base ai recenti dati della già citata Missione Planck. La “fetta” di massa (o energia, per l’equivalenza einsteiniana) corrispondente all’Universo visibile con gli strumenti ora disponibili (“ordinary matter” in figura) ammonta solamente al 4,9 % !

La Materia Oscura ammonta a 26,8 %. Con il suo 68,3 %, domina l'ancor più misteriosa Energia Oscura. L'anisotropia della Radiazione Cosmica di Fondo la ha fatta rientrare prepotentemente in campo. In definitiva Einstein sbagliò, ma nel dire di aver avuto un abbaglio!

L'entità dell'Energia Oscura pone interrogativi sulla speranza di un futuro tranquillo dell’Universo. Non la si può a priori ritenere costante nel tempo come quella einsteiniana, concepita come fonte di stabilità nella visione di allora. Non si può prevedere se per le azioni contrastanti di Materia ed Energia Oscura il futuro dell’Universo sia una folle espansione, un drammatico collasso o una vita tranquilla.


Fig. 10. L’Universo in espansione accelerata da circa 5 miliardi di anni - Immagine The Royal Swedish Academy of Sciences

Il futuro dell'Universo

La figura 10 schematizza l’attuale visione, che sfrutta informazioni dall’anisotropia della radiazione fossile e le osservazioni dirette dalle Supernovae. All’inizio percentualmente dominava la materia, ma la sua diluizione con l’espansione ha lasciato prevalere l’Energia Oscura e determinato l’inizio di una fase di espansione accelerata.

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Fig. 11. Walt Disney, Il primo Topolino (1928)
The Walt Disney Family Museum - Immagine Wikipedia
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Tutto fu iniziato da un topo

Walt Disney racconta questo sulla genesi del primo Topolino con il disegno in figura 11:

Mickey Mouse popped out of my mind onto a drawing pad 20 years ago on a train ride from Manhattan to Hollywood at a time when business fortunes of my brother Roy and myself were at lowest ebb and disaster seemed right around the corner” e successivamente It was all started by a mouse.

Topolino è saltato fuori dalla mia mente su un foglio da disegno 20 anni fa durante un viaggio in treno da Manhattan a Hollywood, nel momento in cui la fortuna in affari di mio fratello Roy e mia erano al punto più basso e il disastro sembrava proprio dietro l'angolo e successivamente Tutto fu iniziato da un topo.

Citazioni da Just Disney - Walt Disney Quotes .

Arno Penzias e Robert Wilson superarono l’insuccesso del progetto originario (in quel caso con scopi tecnologici) con l’epocale successo scientifico costituito dalla scoperta della Radiazione Cosmica di Fondo, scaturito da fortuna e sospinto da curiosità e competenza. Sperimentalmente, tutto fu iniziato da un residuo e fastidioso “rumore di fondo”.


Collegamenti

E. Lupia Palmieri, M. Parotto, S. Saraceni e G. Strumia, L’origine dell’Universo e il big bang , in Scienze Naturali, Zanichelli online
Sean Carroll, Cosmology Primer .
The Primer provides the basic picture of modern cosmology. The intended audience includes anyone with curiosity about science; no technical background is assumed”, Il Primer fornisce il quadro di base della cosmologia moderna, per chiunque abbia curiosità per la scienza; non è richiesta alcuna formazione tecnica
Planck Toolkit: Introduction , Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Risposte a domande base sulla Radiazione Cosmica di Fondo e su questioni di Cosmologia relative alla missione spaziale Planck
Planck and the Cosmic Microwave Background , Agenzia Spaziale Europea (ESA)
The Cosmic Microwave Background and Inflation , Agenzia Spaziale Europea (ESA)
Simple but challenging: the Universe according to Planck , Agenzia Spaziale Europea (ESA)
Dark Matter , Physics for the 21st Century, Annenberg Learner
Galaxies and the expanding Universe , University of Oregon
The early Universe: toward the beginning of time , University of Oregon
Dark energy spotted in the Cosmic Microwave Background , Physicsworld.com, Institute of Physics (2011)
Foundations of Modern Cosmology , Astronomy Department, University of Virginia
The Big Bang , Four Peaks Technologies.
"An independent informational site covering the Big Bang and related subjects. Items presented here are in-depth, but in laymen's language. Technical jargon is kept to a minimum”. Un sito divulgativo indipendente, incentrato sul Big Bang e temi correlati. Gli argomenti sono presentati in profondità, ma nel linguaggio comune. Il gergo tecnico è ridotto al minimo



APPENDICE 1: Fossili e inizi della Paleontologia

Da tempi immemorabili l’uomo vede fossili incastonati nelle rocce e s’interroga sulla loro origine, ma il loro vero fascino nacque quando s’iniziò a capire che essi sono sorgenti di conoscenza sui primordi della vita sulla Terra. Nacque così la moderna “Paleontologia”, che letteralmente significa “studio dell'essere antico” (dal greco παλαiός palaiòs “antico”, ὄντος òntos “essere” e λόγος lògos “studio”).
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Fig. 12. Niels Steensen, Glossopetre
De solido intra solidum naturaliter
contento dissertationis prodromus
(1669)
Immagine Aurora Fossil Museum
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Tra i fossili, hanno rivestito una particolare importanza le “ glossopetre ”, ovvero “pietre a forma di lingua” (dal greco glòssa “lingua” e dal latino petra “pietra”). La figura 12 ne mostra una storica illustrazione, tratta da libro di uno scienziato sul quale torneremo.

Con la concisa essenzialità della lingua latina, le parole di Plinio il Vecchio in Naturalis Historia (XXXVII, 59) riferiscono che gli antichi naturalisti le ritenevano generate in processi magici e dotate di proprietà curative:

Linguae similis humanae, in terra non nasci dicitur, sed deficiente luna caelo decidere, selenomantiae necessaria
(Somiglia alla lingua dell’uomo, si dice che non nasca nella terra ma che cada dal cielo nelle eclissi di luna, e sia indispensabile nella selenomanzia).

Ricordiamo che Plinio il Vecchio (nato nel 23 d.C.) morì coraggiosamente nel 79 a Pompei sotto le ceneri emesse dal Vesuvio, come descritto da Plinio il Giovane (circa 62-113 d.C.) in un giovanile capolavoro di giornalismo scientifico della prima era.

Konrad Gessner (1516-1565) notò una somiglianza tra le glossopetre ed i denti degli squali. Pioniere della scoperta dell’origine delle glossopetre e precursore della Paleontologia fu il napoletano Fabio Colonna (1567-1640). Nel 1616, in De glossopetris dissertatio (inclusa nel trattato di biologia marina De purpura ) egli dimostrò scientificamente che esse non sono esoterici “mirabilia” ma antichi denti di squalo pietrificati.

Infine, Niels Steensen (Nicola Stenone) (1638-86), anche grande anatomista, condusse a fondo il paragone delle glossopetre con i denti di squalo. Egli, iniziatore della moderna Geologia e in particolare del metodo stratigrafico, andò oltre i precedenti scienziati individuandone le modalità di formazione e inglobamento nelle rocce. Nel suo De solido intra solidum naturaliter contento dissertationis prodromus (1669) troviamo enunciato un principio base della Paleontologia:

Se una sostanza solida è simile sotto ogni aspetto a un'altra sostanza solida […] essa sarà simile anche per modo e luogo della sua produzione.

Egli iniziò così a chiarire in modo sistematico i legami retroattivi tra presente e lontano passato e a capire come trarre informazioni su quest’ultimo dall’osservazione dei fossili.


APPENDICE 2: Cosa è oscuro?

L'attributo “oscuro” indica qualcosa c'è ma non è visibile. Anche se da un lato è vero che, non emettendo luce, le ipotizzate Materia ed Energia Oscura sono effettivamente buie, bisogna ammettere che il vero buio sta nella nostra attuale conoscenza. Cosa effettivamente significhino o siano non lo sappiamo. Con certezza possiamo solo dire che le nostre osservazioni, interpretate con le nostre teorie, ci lasciano ignoranti per circa il 95% dell'Universo. Se capissimo l’origine di quella che chiamiamo Energia Oscura, il nostro livello d’ignoranza scenderebbe a circa il 27 %.

Una delle ipotesi sui possibili costituenti della Materia Oscura riguarda le cosiddette WIMP (Weakly Interacting Massive Particles), particelle con massa molto elevata che permeerebbero lo spazio ma dotate di interazioni talmente deboli da avere finora eluso qualsiasi osservazione in apparati sperimentali. Numerose ricerche sono in corso per scoprire la possibile natura della Materia Oscura.

Ma dobbiamo anche fare riflessioni del tipo seguente. A scala galattica la gravitazione potrebbe deviare da quella stabilita da Newton oltre tre secoli fa e verificata alla scala del sistema solare. Se così fosse, potrebbe anche cadere il fondamento dell’originaria ipotesi dell’esistenza di una Materia Oscura per giustificare anomalie nel moto di rivoluzione delle stelle nelle galassie. Verosimile o no, una riflessione di tal tipo mostra che, in linea di principio, le ipotesi sull’esistenza di cose “oscure” sono “teoria-dipendenti”.

Le nostre teorie sono validate dall’accordo con fenomeni osservati nel passato. Nuovi fenomeni potrebbero richiedere un loro aggiustamento, o teorie più complete e radicalmente nuove. Per esempio, esistono ipotesi teoriche più complesse della gravitazione einsteiniana che sono coerenti con le osservazioni sperimentali anche senza introdurre come ipotesi l’Energia Oscura. E’ l’attuale teoria che potrebbe meritarsi l’attributo “oscura”. Fino a che un’oscurità permane, come essere certi della colpevolezza di quell’imputato o imputata?

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Professore Emerito di Fisica Sperimentale
Università di Napoli "Federico II"
Complesso Univ. Monte S. Angelo
Via Cintia - 80126 Napoli - Italy

Si prega Accedi a partecipare alla conversazione.

Ultima Modifica: da Paolo.
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